Proviamo a spremere la libreria Carlton di Ettore Sottsass per trarne l’energia e per dire a noi stessi che siamo noi, oggi, a dover avere la sua stessa vitalità da dare al mondo

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La libreria Carlton di Ettore Sottsass (Memphis) è dirompente, sfacciata, prepotentemente ottimista, indifferente alla tradizione, proveniente da qualche tradizione, ironica, comica, kitsch, laminato plastico, colore, opulenta, irrazionale, progetto. Tutti aggettivi che si addicono ai suoi anni, gli ’80 del ‘900.
dirompente, sfacciata, prepotentemente ottimista, indifferente alla tradizione, proveniente da qualche tradizione, ironica, comica




Spremere
Cosa possiamo farne, quarant’anni dopo? Collezionarla, guardarla nei musei e nelle gallerie d’arte? Quello che vorrei farne io é spremerla per ottenerne il succo, perché possa io bere almeno un po’ di quella forza (radicale) e dell’energia del suo creatore, Ettore Sottsass, e della sua epoca.




Quello che vorrei farne io é spremerla per ottenerne il succo, perché possa io bere almeno un po’ di quella forza (radicale) e dell’energia del suo creatore
Quegli anni che sono alla radice di coloro che, come me, negli anni ’80 erano bambini; cresciuti in asili multicolore e camerette riecheggianti architettura radicale. Spremiamo Memphis per portarla ai nostri giorni, e comprendere che certi strumenti (informatici, per esempio) li abbiamo in mano noi per primi nella storia. Prendiamo, speriamo di prendere, l’energia travolgente dei nostri maestri e facciamone qualcosa che ci traghetti al domani.




Scorrendo la pagina di Memphis Milano, balza fuori dallo schermo l’energia di questi pezzi. Lontanissimi da quello che mi piace davvero, dalla delicatezza, dalle parole dette piano piano ma che mi insegnano del bello del buttarsi nel mondo, allo sbaraglio, con il piacere di sbandierare idee e alimentarsi di allegria.




mi insegnano del bello del buttarsi nel mondo, allo sbaraglio, con il piacere di sbandierare idee e alimentarsi di allegria
Probabilmente continuerò con questo esercizio, mi viene voglia di stritolare altri maestri per dire che adesso ci siamo noi in cabina; la cloche o la barra possiamo strattonarla come ci va e come ci viene in mente. E’ l’ora in cui decidiamo che aspettare il momento o il modo giusto non si può più e che abbiamo capito che pure loro, i Maestri, hanno fatto lo stesso, bluffando sfacciatamente e frullando senza tema tutti, uno per uno, i loro predecessori.
Qui i disegni >.